L’UDITO
L’udito è un dono meraviglioso della natura, al pari della vista, del tatto, e dell’olfatto. Udire i suoni che ci circondano, immaginarne la direzione corretta senza nemmeno voltare il capo, chiudere gli occhi e lasciarsi sedurre dalla magia della musica, o dalla voce della persona amata, ci regala sensazioni irrinunciabili.
Esserne carenti ci espone a rischi anche gravi, oltre a privarci di questi e altri piaceri profondi e necessari per il nostro benessere psicologico e fisico.
Il rumore ci pone in allerta verso i pericoli, ce ne indica la direzione e in alcuni casi addirittura il tipo, prima ancora di averli visti. L’udito è fondamentale per l’apprendimento, per la socializzazione, assieme agli altri sensi fa di noi degli esseri funzionali, in armonia completa con la natura.
Troppo spesso trascuriamo, durante la nostra vita di adulti, di aver cura del nostro udito. Eppure basterebbe un esame audiometrico rapido, effettuato gratuitamente presso uno centro acustico, per scoprire che forse già da tempo avremmo dovuto occuparci di noi stessi e della nostra salute.
Chi non sente bene va incontro a depressione, isolamento, nervosismo. Problemi che con il passare degli anni tendono ad aggravarsi. Per il nostro bene e dei nostri cari possiamo evitarli ricorrendo ad evolute soluzioni audiologiche che sono sempre più alla portata di tutti.
Il senso dell’udito si sviluppa nel grembo materno. Dopo solo poche settimane di vita il feto può udire i suoni provenienti dall’esterno e distinguere quelli che identificano la voce del padre e della madre, per poterli poi riconoscere al momento della nascita.
I suoni inoltre producono piacere mentale, non dobbiamo privarcene, avendo al giorno d’oggi fortunatamente il decisivo aiuto della scienza medica e della tecnologia per trattare la quasi totalità dei deficit auditivi.
LA FISIOLOGIA DELL’ORECCHIO
Nei mari del Siluriano, circa 450 milioni di anni fa, alcune specie (ostracodermi) di pesci presentavano già capsule otiche ai lati del capo, cavità ossee ripiene di liquido dalle quali si è sviluppata l´architettura funzionale di quello che oggi è l’orecchio interno dei vertebrati. Il risultato attuale, poiché l’evoluzione non si è certamente fermata, è la fisiologia dell’orecchio umano rappresentata in figura. L’orecchio viene diviso in tre parti, l’orecchio esterno, medio e interno.
L’udito umano ha un campo di percezione tra i 20 ed i 20.000 Hertz, essendo. le frequenze della voce comprese tra i 250 ed i 4000 Hertz. Il padiglione auricolare capta le onde sonore dall’ambiente circostante e, tramite il condotto uditivo esterno le convoglia alla membrana timpanica (orecchio esterno). La vibrazione del timpano, mette in movimento gli ossicini sottostanti, il martello, l’incudine, la staffa, contenuti in una cavità detta cassa del timpano e collegata con il naso attraverso un tubicino, detto tuba di Eustachio (orecchio medio).
La vibrazione dell’ultimo ossicino, la staffa, muove i liquidi contenuti nella chiocciola e li spinge lungo un canale interno alla chiocciola, la scala timpanica (Orecchio interno). Nella scala timpanica i liquidi stimolano con il loro movimento i filamenti sensitivi delle cellule uditive, che emettono un segnale elettrico . Il segnale elettrico emesso dalle cellule uditive viaggia lungo il nervo acustico e raggiunge il cervello, alla corteccia uditiva, dove viene riconosciuto e compreso come suono.