In questa sezione vi presentiamo brevemente la storia della vita e delle opere di persone alle quali la sordità, parziale o totale, non ha impedito di esprimere la propria grande intelligenza e creatività. Sono esempi che emergono nella storia, divenendo simbolo delle difficoltà vinte dalla forza di volontà e ostinazione delle persone con difficoltà di udito… Quando ancora certamente non esistevano gli apparecchi acustici!
Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827)
È una figura cruciale della musica classica occidentale. Sofferente sin da giovane di ipoacusia, Beethoven vide peggiorare negli anni questa sua condizione, in assenza di cure e di tecniche che oggi invece esistono. Il genio di questo compositore è un regalo che venne fatto all’umanità, la sua vita però non fu coronata solo di successi ma anche da tante difficoltà familiari e dolori. Scriveva infatti ai fratelli:
“O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me! Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un’apparenza […] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento […] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo […] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l’infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore”.
Beethoven, nonostante fosse divenuto quasi sordo, componeva musica immaginando il suono. A tal punto giungeva il grado di creatività di cui egli era dotato.
Teresa di Cartagena (c.1425 – ?)
Fu una scrittrice castigliana della metá del XV secolo. Raffinata e dotta, colpita da sordità in seguito ad una malattia, fu autrice di due trattati importanti: Arboleda de los Enfermos, e Admiraçión Operum Dey. Oltre alle considerazioni spirituali per la dolorosa limitazione di cui soffriva, nei suoi scritti incitava le donne a reagire al’isolamento culturale nel quale erano condannate da una “sordità” ben peggiore: la discriminazione maschilista delle società dell’epoca.
Francisco Josè de Goya y Lucientes (1746 – 1828)
Il grande pittore romantico soffriva di sordità profonda a causa di una malattia contratta nel 1792. Fu autore del primo nudo totalmente profano in Occidente, dai colori carnali e seducenti: La Maya desnuda, forse famoso quanto la Gioconda del nostro Leonardo da Vinci. La sua vasta opera pittorica è di una bellezza e sensibilità straordinarie e fu anche fecondo incisore di acqueforti. Di sua mano sono conosciute ben 432 opere, disperse in 65 punti del nostro pianeta, in 211 istituzioni pubbliche e private.
Henrietta Swan Leavitt (1868 – 1921)
L’astrofisica americana soffriva di sordità profonda. Nel 1893, lavorando presso l’Osservatorio Astronomico di Harward, scoprì la relazione tra la luminosità e il periodo delle Cefeidi, le cosiddette candele del cielo. La luminosità di queste stelle, molto costante, è un punto di riferimento per gli astronomi, e permette di misurare le distanze intergalattiche. Fu una scoperta importante poiché proprio basandosi su questi studi della Leavitt, anni dopo la sua morte Edwin Hubble determinó che l’Universo si sta espandendo.
Ernest Marshall (1910 – 1999)
Regista indipendente, la cui vita ha attraversato il novecento americano. Fu il primo regista in assoluto a utilizzare la lingua dei sordi, che ancora non era riconosciuta come tale. Lo fece nei 7 film e nei 4 cortometraggi che realizzò a proprie spese, da vero appassionato di cinema, nel periodo compreso tra il 1937 e il 1962. Marshall era sordo di terza generazione, la sua professione ufficiale era decoratore di interni, e per 38 anni lavorò al Manhattan’s Mid City Hotel. Appassionato di arti e teatro, assieme alla comunità dei sordi newyorkesi contribuì con successo ad animare la vita culturale di una parte della popolazione che normalmente veniva esclusa dalla fruizione degli eventi culturali.
Marlee Matlin (1965)
Attrice americana, ha interpretato magnificamente il personaggio di Sarah Norman nel bel film del 1986: Figli di un Dio minore. Matlin recita accanto a William Hurt, che interpreta un giovane insegnante della Lingua dei Segni Americana, il quale, giunto in una Istituzione per insegnare, incontra una donna di straordinaria forza d’animo e se ne innamora. La complessa vicenda sentimentale fra i due si sviluppa con grande forza emozionale e narrativa; la giovane Marlee Matlin, che è sorda dalla tenera età di 18 mesi, interpreta a soli 21 anni un ruolo che le farà vincere l’Oscar come migliore attrice protagonista e un Golden Globe, nel 1987. Nella sua autobiografia, Marlee racconta che la sua ipoacusia è probabilmente da attribuire ad una malformazione genetica della coclea.
Pete Townshend (1945)
Musicista rock, chitarrista, compositore e paroliere britannico, noto principalmente per essere il leader del gruppo rock The Who. Riconosciuto a lungo come uno dei più dotati e poliedrici performer della musica rock, Townshend ha vissuto durante il boom musicale britannico degli anni ’60 e ’70. In qualità di chitarrista e compositore del gruppo, divenne la forza trainante di una delle creature più potenti, innovative e articolate del panorama rock del XX secolo. In concerto divenne famoso come il chitarrista più teatrale della sua generazione, quello che al culmine degli spettacoli metteva in scena la rituale distruzione della chitarra. Scrittore ed anche editore, Townshend per certi versi può addirittura essere considerato un pioniere, se non un profeta, di Internet, un cui primitivo modello (“the Grid”) era già presente in Lifehouse, il progetto che stava dietro ai brani poi confluiti in Who’s Next. Attualmente, a causa della sua ipoacusia, indossa apparecchi in entrambe le orecchie, senza che ciò abbia influito sulla qualità della sua musica e del suo genio.